“La necessità d’immortalare il fuggire del tempo è la base dell’essere fotografo.”
Pierre-Jean Amar
Fotografo, stampatore, scrittore professore di storia della fotografia all’Université de Provence, Pierre-Jean Amar è una figura poliedrica.
Artista indipendente dal 1977, Amar nasce a Algeri il 13 ottobre 1947. A 18 anni, inizia a fotografare come autodidatta parallelamente ai suoi studi universitari in letteratura francese.
Nel 1972 decide di organizzare il suo primo laboratorio in casa per diventare stampatore. Questo gli permetterà di sperimentare diverse tecniche di stampa sulle sue fotografie e di creare fotografie uniche grazie a diversi viraggi.
In quegli anni, incontra il fotografo Willy Ronis e inizia un sodalizio artistico legato alla stampa, promozione e divulgazione di Ronis per il quale Amar stamperà fino al 2003, creerà 4 Portfolio e scriverà 2 libri di cui il suo primo Sur le fil du hasard nel 1979.
Nel corso della sua carriera ha realizzato più di centocinquanta esposizioni in Francia e all’estero e le sue fotografie sono conservate in diverse collezioni private (Heiting, Romano, Hartkamp) e pubbliche tra le quali possiamo citare la BNF (Parigi), il MAM (Parigi) e il Centre G. Pompidou (Parigi) e il Musée Niépce (Chalon-sur-Saône).
Oggi, Pierre-Jean Amar continua la sua ricerca fotografica e giornalistica per riviste specializzate o enti pubblici.
Ripercorrendo il lavoro fotografico di questo artista, si possono individuare 2 periodi di ricerca molto specifici: l’inanimato (natura, architettura, steel life) e l’umano (suo figlio Aurélien, nudi femminili e ritratti).
Se inizialmente, lo studio della luce e della composizione sono sperimentati su qualsiasi soggetto con il passare del tempo l’attenzione inizia a focalizzarsi sulla natura e dal 1965 al 1980 realizza la serie dedicata ai “micro-paesaggi” esposti per la prima volta alla Galerie Odéon-Photo di Parigi nel 1976 e presentati nel libro La nature, le corps et l’ombre – 50 ans de photographie nel 2012.
Queste fotografie hanno la caratteristica di essere la ricerca dell’equilibrio nel disordine della natura; una composizione armoniosa senza l’intervento della mano del fotografo.
Gli scatti sono netti, il bianco e nero, molto contrastato, lascia il posto a leggere nuances di colore durante i processi di viraggio (ferro, uranio, valladium, selenio) in camera oscura.
Nel 1980, la nascita di suo figlio Aurélien stravolge il suo lavoro; “l’umano” trova uno spazio più importante nella ricerca fotografica e le nature morte e i “micro-paesaggi” cedono il posto alla narrazione fotografica della vita di suo figlio. Questo progetto che percorre vent’anni della vita di Aurélien Amar è stato presentato nel 2000 al Musée des Tapisseries a Aix-en-Provence ed è stato oggetto di un libro “Aurélien” nel 2001.
La difficoltà maggiore nella realizzazione di questo progetto è stata riuscire a fotografare il proprio figlio con l’occhio del fotografo e non del papà.
Ritratti che ripercorrono le diverse età, immagini “rubate” durante le attività giornaliere, souvenir fotografici che immortalano le emozioni e la complicità tra padre e figlio/ modello e fotografo.
Nello stesso periodo, due nuovi temi, il ritratto e il nudo femminile arricchiscono il suo lavoro. Se per il primo tema non vi sono libri specifici, per il secondo possiamo citare Nus del 1990 e Intimités del 2016.
Da un punto di vista formale, si possono notare due fili rossi che contraddistinguono questi scatti: la ricerca di forti contrasti luce/ombra con dei neri molto densi (serie: Nus noirs) oppure l’uso di tessuti bianchi che disegnano il contorno dei corpi delle modelle (serie: Nus blancs).
La volontà di Amar è di sollecitare la nostra immaginazione; pertanto, i volti non sono mai presenti e la composizione privilegia dei primi piani su una parte de corpo così da lasciare ampio spazio all’immaginario dello spettatore.
L’accento non vuole essere dato al lato erotico che spesso accompagna il tema del nudo femminile, ma piuttosto sottolineare e valorizzare l’elegante sensualità e la femminilità dei corpi fotografati.
Tutte le fotografie sono © Pierre-Jean Amar
1 - Le dos de Julie, 1986
2 - Agnès, 1986
3 - Ghislaine, 1996
4 - Maité 1984
5 - Agnès - 2, 1986
6 - Claudine, 1986
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